Psicologo Paola Fumagalli

LA GELOSIA: AMORE O OSSESSIONE?

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La gelosia si riferisce a pensieri e sentimenti spiacevoli che si manifestano quando si percepisce che la propria relazione amorosa è minacciata da un rivale.


Ma non solo.


Si parla di gelosia anche riferendosi ai sentimenti che sorgono in altri tipi di relazioni interpersonali. Per esempio, accade spesso che i bambini siano gelosi del nuovo fratellino che cattura tutte le attenzioni dei genitori o che ci si senta esclusi dal gruppo di amici che stanno socializzando fra loro.


Le emozioni che proviamo quando siamo gelosi vanno dalla rabbia, per esempio se si pensa al tradimento del partner, fino alla paura e alla tristezza, pensando invece alla perdita della relazione.  La gelosia infatti riguarda proprio la paura di perdere ciò che si ha, a differenza dell’invidia che è il desiderio di possedere ciò che qualcun altro ha.


Si deve però fare attenzione che dalla gelosia per amore non si arrivi ad una vera e propria ossessione.

LA GELOSIA PROTEGGE LA NOSTRA SPECIE

Essere gelosi permette di motivare comportamenti che ristabiliranno il rapporto tra sé e il partner, cercando di spezzare il legame minaccioso tra il partner e il rivale. Pertanto, la gelosia richiede il coinvolgimento di tre individui: se stessi, il partner e il rivale.


Scoraggiando l’infedeltà, questo comportamento permette di proteggere e far durare più a lungo le proprie relazioni.
In termini evolutivi, quindi, la gelosia permette di avere relazioni più stabili e fare figli, favorendo la prosecuzione della specie, la certezza della paternità e l’integrità della famiglia.


Pertanto, la gelosia è un’emozione che è scritta nei nostri geni.   


Nonostante ci sia una base genetica condivisa, non tutti vivono gli stessi sentimenti di gelosia nelle relazioni.


Questo perché la gelosia deriva anche da sentimenti di inadeguatezza, che ci fanno sentire vulnerabili e immeritevoli dell’amore altrui. Gli studi dimostrano infatti che gli individui più insicuri sono anche quelli più inclini ad essere gelosi.

LA SINDROME DI OTELLO

In casi estremi, la gelosia può diventare una forza distruttiva e letale nelle relazioni.


È il caso della Sindrome di Otello in cui la gelosia assume una connotazione patologica. Essa prende il nome dal protagonista dell’omonima tragedia di Shakespeare, in cui Otello uccide l’amata Desdemona a causa di false accuse di tradimento.


La sindrome di Otello consiste in un disturbo delirante di gelosia, in cui il soggetto è convinto di essere tradito o ingannato dal proprio partner. Chi ne soffre ricorre quindi ai mezzi più disparati per far ammettere all’altro la propria colpevolezza.


In realtà questa gelosia patologica non si basa su alcuna prova reale o significativa ma nonostante ciò la persona che ne soffre vive sentimenti di diffidenza, insicurezza, possessività e bisogno di controllo.


L’ossessione e l’angoscia che ne conseguono, spingono spesso anche a cercare prove del tradimento sul cellulare del partner o a seguirlo per verificarne gli spostamenti. Si tratta quindi di comportamenti che sfociano molto spesso in stalking, cyberstalking o, nei casi più gravi, in crimini violenti.


Questa forma delirante di gelosia è più frequente negli uomini (64%) che nelle donne (36%).

COME GESTIRE LA GELOSIA

È utile ricordare che, in una relazione amorosa o amicale, una giusta dose di gelosia può essere funzionale. Far sentire l’altro come desiderato può alimentare l’amore e il legame fra gli individui.


Per non sfociare in una forma eccessiva, la migliore strategia è aumentare la propria autostima. Lavorare su se stessi potrà evitare che la gelosia diventi un’ossessione, essendo sicuri della fedeltà del partner e del fatto che non ci tradirà.


Per vivere serenamente le relazioni è fondamentale anche parlare con l’altro di eventuali preoccupazioni, non in modo accusatorio, ma per condividere i propri timori e insicurezze.


Qualora non si fosse certi della fedeltà del partner, va comunque rispettata la privacy e la libertà, evitando di controllare l’altro o maturare paranoie che non portano nessun beneficio.


Insomma, la condivisione sincera e la comunicazione chiara sono la chiave per una relazione felice.

Paola Fumagalli

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